Sommario
La canzone A terceira margem do rio è il risultato della collaborazione tra Caetano Veloso (testo) e Milton Nascimento (musica).
Creata nel 1991, la canzone è basata sul racconto A terceira margem do Rio, di Guimarães Rosa, pubblicato nel 1962. La canzone è stata incisa nell'album Circuladô e dura 2:23 minuti.
Testi (poesia)
Cazzo cavo che dice:
Io sono legno, bordo
Boa, dá vau, triztriz
Striscia pulita
Metà e metà del fiume ride
Tranquillo, serio
Nostro padre non dice, dice:
Striscia tre
Acqua della parola
Acqua tranquilla e pura
Acqua della parola
Acqua di rose dura
Proa da palavra
Silenzio severo, nostro padre
Margine della parola
Tra i due scuri
Margini della parola
Chiarezza, luce matura
Rosa della Parola
Puro silenzio, nostro padre
Metà e metà del fiume ride
Tra gli alberi della vita
Il fiume rideva, rideva
Sotto la striscia della canoa
Il fiume ha visto, io ho visto
Quello che nessuno dimentica mai
Ho sentito, ho sentito, ho sentito
La voce delle acque
Ala della parola
L'ala si è fermata ora
Casa della parola
Dove vive il silenzio
Carboni della parola
L'ora chiara, nostro padre
È il momento della parola
Quando non si dice nulla
Fuori dalla parola
Quando emergono altri interni
Diario di bordo
Rio, cazzo enorme, nostro padre
La poesia di Caetano e Milton fa un aperto riferimento al racconto di Guimarães Rosa che porta lo stesso titolo della canzone.
Il racconto, che compare nel libro First Stories (1962), narra una storia misteriosa attraverso gli occhi del figlio di un uomo che nessuno capisce. Un bel giorno, senza un motivo apparente, il padre ordina la costruzione di una piccola canoa, che può contenere una sola persona.
Quando la canoa è pronta, si imbarca e si esilia in mezzo al fiume, in totale e assoluto isolamento.
"Senza gioia né cura, nostro padre si mise a cavallo del cappello e decise di salutarci".
Con il tempo, il padre diventa una specie di insetto: la sua pelle si abbronza al sole, le sue unghie crescono, i suoi capelli diventano sempre più lunghi.
Niente è in grado di tirarlo fuori da lì: le minacce della moglie, l'appello dei figli, il matrimonio della figlia, la nascita del primo nipote. Nessuno sa con certezza perché decide di rimanere lì, annuncio infinito ma la verità è che rimane, nonostante i rimpianti di tutti.
Il racconto si conclude in modo completamente aperto: non sappiamo ancora perché l'uomo si sia condannato a un esilio così forzato.
Dal racconto di Guimarães Rosa è stata così tratta, quasi trent'anni dopo, una poesia: "La terza riva del fiume".
La collaborazione per la creazione della canzone, che è in realtà un racconto della storia di quest'uomo cupo e taciturno, è avvenuta nel modo seguente: Caetano Veloso si è occupato del testo e Milton Nascimento della musica.
Guarda anche: 9 incantevoli poesie di Adélia Prado analizzate e commentateIl primo a lavorare alla creazione è stato Milton, che ha detto che quando ha finito di creare la composizione, questa aveva già un nome: A terceira margem do rio. L'ispirazione è venuta dalle esperienze che Milton ha avuto in Amazzonia, tra il 1989 e il 1990.
"Ho realizzato la canzone ispirandomi al racconto di Guimarães Rosa e vedevo solo due persone per scrivere il testo: Rosa stesso o Caetano".
Fu il mineiro a offrire il lavoro a Caetano per creare i versi, ma ricevette il risultato solo sei mesi dopo aver consegnato la musica.
Caetano, che afferma: "La storia è bellissima e ho scritto dei testi che sono quasi un commento alla storia", confessa in un'intervista i retroscena della creazione:
Ma è stato perché mi ha mandato questa musica, con questo titolo, cioè, in realtà, quando me l'ha mandata, era già fatta. Io ero solo una specie di artigiano-impiegato nella sua attività. Lui era già arrivato con questo nella musica, il titolo diceva già tutto questo. Poi è venuto fuori. Ed è venuto molto dal racconto di Guimarães stesso e da "Grande Sertão", perché l'enorme bastone è da "Grande Sertão". Onestamente, era una zuppa,Hai visto?
Gli artisti mettono in musica gli elementi centrali presenti nel racconto: la canoa, il fiume, la perseveranza del padre, il silenzio, il mistero, il dubbio.
La musica sottolinea il non sapere di coloro che sono rimasti intorno all'uomo scomparso:
solo il fiume ha visto e sentito ciò che nessuno ha mai sentito
La musica si apre con rumori che ricordano le cavità di un vaso di ceramica, trasportando il lettore in una scena dell'interno del Brasile. Si sentono anche i suoni di bastoni e legno cavi.
Guarda anche: A Cidade e as Serras: analisi e riassunto del libro di Eça de QueirósLa canzone si chiude, così come il racconto, proliferando silenzi e dubbi e fondendo tre elementi: il fiume, la canoa (un enorme bastone) e il padre.
È il momento della parola
Quando non si dice nulla
Fuori dalla parola
Quando emergono altri interni
Diario di bordo
Rio, cazzo enorme, nostro padre
Collaborazione tra Caetano Veloso e Milton Nascimento.
Musica e intervista
Il brano A terceira margem do rio e una breve intervista sono disponibili qui sotto:
Milton Nascimento (Caetano Veloso) Terza riva del fiume.mp4Album Circuladô
Lanciato nel novembre 1991, l'album Circuladô di Caetano Veloso contiene undici brani d'autore, il nono dei quali è A terceira margem do rio, scritto in collaborazione con Milton Nascimento.
L'album, prodotto da Arto Lindsay, è stato registrato a Rio de Janeiro (Universal Music) e a New York (East Hill Studios).
I brani dell'album sono:
- Fuori servizio (5:53)
- Circuladô de fulô (3:29 - collaborazione con Haroldo de Campos)
- Itapuã (3:37)
- Benvenuti
- Ela ela (3:41 - collaborazione con Arto Lindsay)
- Santa Chiara, patrona della televisione (3:06)
- Baião da Penha (3:25 - collaborazione con Guio de Morais e David Nasser)
- Neide Candolina (4:10)
- La terza sponda del fiume (2:23 - collaborazione con Milton Nascimento)
- Il culo del mondo (3:59)
- Lindeza (4:07)
Copertina del CD Circuladô.
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